Google ha iniziato a rallentare sul suo esperimento che riguardava la paternità degli articoli creati nei vari blog.
Nel mese di dicembre, Google ha abbassato la quantità di foto di autore mostrate per query e alla fine di giugno Google rimosso tutte le foto degli autori dalla SERP.
Poi, il mese scorso, è arrivato l’annuncio ufficiale che pone fine al loro esperimento di 3 anni.
Google Authorship smetterà di essere supportato all’interno del motore di ricerca di Google, che dunque non mostrerà più informazioni sugli autori accanto ai link proposti nella sua pagina di risultati. Lanciata nel 2011, la funzionalità è stata accolta nel corso del tempo in modo altalenante da webmaster e utenti, fino alla decisione definitiva di Mountain View.
Già da giugno, facce, link a p
Profili e dettagli su chi ha scritto il post non saranno più visualizzati in Google, principalmente a causa della resa dell’applicazione su schermi mobile: la presenza degli snippet di Authorship era infatti troppo ingombrante. La decisione di queste ore rende il tutto definitivo, anche nella versione desktop.
Il rapporto con Authorship di webmaster e autori è stato, come dicevamo, piuttosto complesso: anche a causa del procedimento da seguire per configurare a dovere il tutto, secondo quanto riportato da Search Engine Land. Tra un campione di 500 autori attraverso 150 siti che si occupano di media, solo 151 sono infatti risultati con un profilo Authorship correttamente impostato.
A rimanere all’interno dei risultati delle ricerche saranno invece i post di Google+, accanto ai quali continueranno ad apparire le informazioni relative alla persona che ha pubblicato sulla piattaforma social dell’azienda americana.
Perché smettere adesso?
L’esperimento Google Autorship aveva il potenziale per catapultare Google in una nuova direzione per quanto riguarda la comprensione del web e il valore dei vari contenuti.
Con l’aggiunta di Autorship si poteva, potenzialmente, evitare di incorrere in notizie fake o spam venendo sempre catapultati sugli articoli più di qualità.
Dichiara google che senza l’esperimento di Autorship non sarebbe stato possibile procedere alla corretta realizzazione di Google Trends.
Infine viene affermato che le motivazioni principali che hanno portato al blocco del servizio sia stato dato dal basso tasso di adozione da parte di webmaster ed autori influendo scarsante sul valore aggiunto in fase di ricerca.
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